Al di là del Tempo e dello Spazio, al di sopra dei nove cieli stessi, anche del “Primum mobile” aristotelico. Il luogo più vicino all’Origine, dove gli angeli, trafitti dai raggi della luce divina, assistono e partecipano in estasi alla sacra danza dell’eterna creazione.
Questo mio dipinto è divenuto ormai una sorta di manifesto, una delle Icone Dinamiche per eccellenza. Quando lo concepii era il 2009; da allora tra cataloghi e pubblicazioni ha avuto come una sua vita propria, ha assunto una personalità unica e irripetibile.
Come è successo alla personale al Battistero del Duomo di Spoleto spesso ha rappresentato l’ingresso nel Tempio, in continuità con la nota locuzione “hic locus terribilis est” che troviamo all’entrata di tanti luoghi sacri, che possiamo tradurre (per quello che puo’ rendere la nostra lingua ormai priva di tante sfumature antiche) in “questo luogo richiede rispetto”.
Dante, descrivendo poeticamente l’Empireo, scrisse:
«Noi siamo usciti fore
del maggior corpo al ciel ch’è pura luce:
luce intellettüal, piena d’amore;
amor di vero ben, pien di letizia;
letizia che trascende ogne dolzore.
Qui vederai l’una e l’altra milizia
di paradiso, e l’una in quelli aspetti
che tu vedrai a l’ultima giustizia.»
(Paradiso XXX, 38-45)
Che l’Arte sia per tutti un viatico per riscoprire quanto di meraviglioso vi sia nell’Uomo e nel cosmo che lo circonda: universo fisico, animico e spirituale.
Il Tutto è in Noi.